I salari reali recuperono, ma solo in parte.
#dati ISTAT ha pubblicato i dati sui contratti collettivi e retribuzioni contrattuali per il periodo gennaio-marzo 2025.
Le retribuzioni contrattuali orarie nel primo trimestre 2025 sono cresciute del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024
L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie a marzo 2025 segna un aumento dello 0,4% rispetto a febbraio 2025 e del 4,0% rispetto a marzo 2024 Nonostante la crescita sostenuta nel settore privato, si registra ancora un significativo gap rispetto al potere d'acquisto pre-inflazione: le retribuzioni contrattuali reali di marzo 2025 sono ancora inferiori di circa l'8% rispetto a quelle di gennaio 2021 Il recupero del potere d'acquisto rispetto alle perdite del biennio 2022-2023 è in corso ma rimane ancora significativa la perdita accumulata
Visione settoriale
La crescita delle retribuzioni è disomogenea tra i settori:
- Settore privato: crescita sostenuta (+4,7% tendenziale a marzo 2025)
- Pubblica amministrazione: crescita più contenuta (+1,7% tendenziale)
- Industria: +4,9% tendenziale
- Servizi privati: +4,3% tendenziale
I settori con gli aumenti tendenziali più elevati sono:
- Alimentari: +7,8%
- Settore metalmeccanico: +6,3%
- Commercio: +6,1%
Settori senza aumenti (variazione 0%):
- Farmacie private
- Telecomunicazioni
- Regioni e autonomie locali
- Servizio sanitario nazionale
Agricoltura e industria hanno registrato perdite inferiori alla media, mentre i servizi privati e la pubblica amministrazione hanno situazioni più sfavorevoli
Percentuale di lavoratori senza rinnovo contrattuale
A fine marzo 2025, i contratti in attesa di rinnovo sono 35 e coinvolgono circa 6,2 milioni di dipendenti, pari al 47,3% del totale Nel settore privato la situazione è migliore: solo il 32,6% dei dipendenti è in attesa di rinnovo contrattuale Nella pubblica amministrazione la situazione è critica: il 100% dei dipendenti è in attesa di rinnovo (tutti i contratti rinnovati si riferiscono al triennio 2022-2024 e risultano già scaduti) Nel primo trimestre 2025 sono stati rinnovati nove contratti importanti (logistica, servizi socio assistenziali-Uneba, ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici, edilizia, energia elettrica, autoferrotranvieri e Rai) Il tempo medio di attesa per i lavoratori con contratto scaduto è di 23,1 mesi (in diminuzione rispetto ai 29,0 mesi di marzo 2024)
Contesto economico e prospettive
Le retribuzioni reali registrano un parziale recupero, ma il divario accumulato rispetto al 2021 rimane consistente La dinamica delle retribuzioni è prevista in leggero rallentamento nel semestre aprile-settembre 2025, con un incremento tendenziale proiettato del 2,6% e una media annua 2025 del 2,7% I settori agricoli e industriali mostrano una maggiore capacità di recupero salariale rispetto ai servizi privati e alla pubblica amministrazione È prevista una diminuzione della quota di contratti in vigore dal 50,5% di aprile 2025 al 48,4% di settembre 2025 nell'ipotesi di assenza di rinnovi